Ordinanza del 08/07/2022 n. 21703 - Corte di Cassazione - Sezione/Collegio 6

Massime

TARI - CORSIE DI SCORRIMENTO DEI PARCHEGGI SOTTERRANEI - ESENZIONE

La Tari non è dovuta sulle corsie di scorrimento dei parcheggi sotterranei: la mancata applicazione del tributo, nella fattispecie, trova il suo fondamento nella previsione esonerativa introdotta dal regolamento comunale, ai sensi dell'articolo 1, comma 660, della legge 147/2013. Tuttavia, più che nella norma regolamentare, è la stessa legge ad escludere dal presupposto impositivo quelle aree in cui non può esserci oggettivamente e neppure potenzialmente la produzione di rifiuti urbani.

Massima redatta a cura del Ce.R.D.E.F.


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In materia di IRAP, al fine di perseguire obiettivi di autonomia e decentramento fiscale, non è dovuta alcuna maggiorazione sull'aliquota prevista dalla legge statale che le Regioni abbiano eventualmente stabilito per il periodo d'imposta successivo al 2002, poiché la legge 289/2002, art. 3, comma 1, lett. a) e la legge 350/ 2003, art. 2, comma 21, hanno disposto, per detto periodo, la sospensione delle maggiorazioni delle aliquote in vigore per l'anno 2002. Né si è ritenuto che tale sospensione potesse dirsi esclusa per effetto dell'art. 2, comma 22, della citata legge n. 350, che consente l'applicazione della tassa sulla base delle disposizioni adottate dalla legislazione regionale, poiché l'indicata previsione si riferisce alle sole disposizioni regionali non conformi a quelle statali, tra le quali non rientra quella che dispone la variazione dell'aliquota, essendo questo potere espressamente riconosciuto alle Regioni dal dall'art. D.Lgs. 446/1997, art. 16. Nel caso di specie correttamente il giudice di merito ha applicato l'aliquota del 4,75 anziché l'aliquota ordinaria del 4,25.

Massima redatta a cura del Ce.R.D.E.F.

Nella vigenza dell'art. 32, comma 2, lett. g), della legge 8 giugno 1990, n. 142, la concreta determinazione delle aliquote delle tariffe per la fruizione di beni e servizi è di competenza della giunta e non del consiglio comunale perché il riferimento letterale alla "disciplina generale delle tariffe" contenuto nella disposizione risulta contrapposta alle parole "istituzione e ordinamento" adoperato per i "tributi". Nel caso di specie non si può invocare l'illegittimità della delibera perché emessa dal Commissario straordinario che ha sostituito entrambi gli organi del Comune.

Massima redatta a cura del Ce.R.D.E.F.

E' onere del conribuente provare l'esistenza e la delimitazione delle aree produttivedi rifiuti speciali poiché l'esenzione ex art. 62- comma 3- dlgs n.507/93 integra una eccezione alla ordinaria tassabilitàdelle superfici occupate.

Massima redatta a cura del Ce.R.D.E.F.

In materia di TARSU, al fine di evitare l'assoggettamento del tributo alle aree ed ai locali che ai sensi dell'art. 62, comma 2, del D.Lgs 15 novembre 1993, n. 507 non possono produrre rifiuti per l'uso cui sono destinati, è onere del contribuente provare sia la stabile destinazione dell'area ad un determinato uso sia che tale precipua utilizzazione non comporti la produzione di rifiuti. Massima redatta a cura del Ce.R.D.E.F.

La tariffa di igiene ambientale (Tares e/o Ta.Ri) ha natura tributaria (essendo una variante della Tarsu); se l'esenzione della tassa anzidetta è prevista soltanto nel caso in cui si risulti assistiti dai servizi sociali del Comune, non può derivare alcuna esenzione dalla mera circostanza di avere richiesto l'assistenza sociale senza ottenere risposta dal Comune anzidetto, integrando, semmai, tale inerzia dell'Ente il presupposto per una un'azione di responsabilità nei confronti di organi asseritamente inerti e, in ogni caso, non essendo certo il giudice tributario competente per tale verifica. (S.A.).

Riferimenti normativi: d.l. 102/2013; l. 147/2013.

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