La cessione di azienda con costituzione di una rendita vitalizia in favore del cedente determina, a beneficio dello stesso, una plusvalenza tassabile per il fatto che presenta un valore economico accertabile sulla base di calcoli attuariali, sicché l'erogazione della rendita rappresenta il corrispettivo per l'acquisto dell'azienda e non un costo deducibile dal reddito di impresa. Inoltre, non sussiste un rischio di doppia imposizione essendo la rendita assimilabile ai fini fiscali al reddito di lavoro dipendente. Nel caso di specie, la rendita vitalizia quale corrispettivo della cessione di una farmacia, costituisce un passaggio per l'inizio dell'attività imprenditoriale e quindi può configurare un costo solo dopo l'acquisto dell'azienda. Pertanto, essa può rilevare esclusivamente secondo il regime proprio del valore di avviamento previa iscrizione all'attivo di bilancio con il relativo ammortamento.
Massima redatta a cura del Ce.R.D.E.F.